Ogni giorno decine e forse centinaia (nessuno li ha finora censiti) di veicoli commerciali leggeri con massa di 3,5 tonnellate trasportano merci dall'Italia verso alcuni Paesi dell'Est senza avere le necessarie autorizzazioni all'autotrasporto internazionale conto terzi. Lo fanno in modo abusivo, contando sul fatto che hanno targa straniera e che sono veicoli di piccole dimensioni, che sfuggono ai controlli meglio rispetto ai camion più grandi.
Nella maggior parte dei casi, questi veicoli trasportano verso l'Est merci personali di immigrati in Italia, che per portare una scatola in Romania o Bulgaria pagano una decina di euro, tariffa nettamente inferiore rispetto a quella dei corrieri regolari. Ma i committenti e lo stesso vettore rischiano sempre il sequestro del carico e del veicolo, come dimostra il caso di Montecatini, dove la Polstrada ha fermato uno di questi autoveicoli (in questo caso dotato anche di rimorchio) con targa rumena carico di merci e con a bordo, oltre che l'autista, altre due persone.
Gli agenti hanno trovato nel vano di carico e sul rimorchio decine di pacchi con destinatari indirizzi della Romania. Si tratta, quindi, di trasporto internazionale per conto terzi, che deve essere soggetto alle regole, che prevedono una specifica autorizzazione. L'attività in conto terzi è dimostrata anche da un'agenda che mostra nomi di mittenti e destinatari con le somme pagate per il trasporto e alcuni biglietti da visita intestati al proprietario del veicolo, indicato come "agenzia di recapiti".
Il titolare ha cercato di giustificarsi affermando di essere un autotrasportatore che ha lasciato l'attività e che i pacchi appartengono a clienti passati, ma gli agenti non gli hanno creduto e quindi hanno staccato un verbale di 4130 euro per trasporto internazionale abusivo. Inoltre hanno sottoposto a fermo amministrativo di tre mesi il veicolo con l'intero carico.
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