L'accusa è partita dall'Epa, l'ente pubblico statunitense che segue le normative sulla protezione ambientale, che il 18 settembre 2015 ha diffuso una nota di violazione (NOV) contro Volkswagen, accusandola di avere comunicato dati falsi sulle emissioni inquinanti di quattro motori diesel di autovetture vendute negli Stati Uniti dal 2008 al 2015. Un'indagine analoga è stata avviata anche dall'ente di protezione ambientale della California Carb. Oggi, l'amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, ha ritenuto legittime queste accuse, causando il crollo delle azioni del 22%.
Secondo l'Epa, la falsificazione è avvenuta tramite un "sofisticato algoritmo" caricato nel software dei veicoli, che rileva quando vengono svolti i controlli sulle emissioni, intervenendo sui risultati e facendo apparire che il veicolo soddisfa i valori imposti negli Stati Uniti. In pratica, l'algoritmo mostra valori di emissioni più bassi di quelli presenti nelle normali condizioni di guida. "Durante le normali attività, i veicoli emettono valori di Nox quaranta volte più di quelli rilevati durante i controlli", scrive l'Epa in una nota. Questo algoritmo è ritenuto quindi un "defeat device", ossia un impianto di manipolazione vietato dal Clean Air Act.
"Costruendo e vendendo veicoli con un defeat device che consente livelli di emissioni più elevati di quelli certificati dalla Epa, Volkswagen ha violato due importanti prescrizioni del Clean Air Act", precisa l'ente statunitense. La presenza dell'algoritmo è stata certificata da ricercatori della West Virginia University e dell'organizzazione non governativa International Council on Clean Transportation.
Secondo l'Epa, il software sarebbe installato su 482mila autovetture vendute dal 2008 e, in particolare, i modelli: Jetta, Audi A3, Golf e Passat. Ora Volkswagen rischia una pesante sanzione e si parla di cifre fino a 18 miliardi di dollari, che può far traballare anche il principale costruttore automobilistico del mondo. I suoi dirigenti rischiano anche un procedimento penale. Inoltre, Volkswagen dovrà ritirare dalla circolazione le vetture incriminate e sospenderne la vendita, con costi che non sono ancora quantificabili, ma comunque elevati, senza parlare del rischio di una class action da parte degli acquirenti.
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