Dopo il ministero dei Trasporti tedesco, che venerdì scorso ha annunciato che in Germania possono circolare 2,8 milioni di diesel Volkswagen con centralina modificata (montati anche su veicoli commerciali), anche quello italiano comincia a fare qualche ammissione. Sabato, il vice-ministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, ha dichiarato in un convegno dei Centri di revisione che "una previsione di massima indica circa un milione di veicoli coinvolti. Sono in corso controlli per verificare il danno provocato anche in Italia". Nencini precisa che l'indagine italiana potrebbe chiudersi entro la fine di quest'anno.
Venerdì scorso, un comunicato del marchio Volkswagen Passenger Cars proveniente dalla sede tedesca precisa che a livello globale sono interessate dalla modifica circa cinque milioni di autovetture. Ricordiamo che in una dichiarazione precedente, il costruttore aveva indicato il numero di undici milioni. Quindi, o la stima è stata modificata al ribasso, oppure gli altri sei milioni di veicoli appartengono ad altri marchi del Gruppo.
Il comunicato prosegue precisando anche alcuni modelli che montano solamente il motore incriminato, ossia il tipo EA 189: la sesta generazione della Golf, la settima generazione della Passat e la prima generazione del Tiguan. La nota aggiunge che i modelli con motore Euro 6 non sono coinvolti nel dieselgate. Al termine del comunicato, la casa afferma di stare lavorando per una soluzione tecnica.
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