Ogni giorno, spiega la Fai, gli autotrasportatori che usano la ex Statale Goitese denunciano danni o situazioni di concreto pericolo per la circolazione: "I più fortunati hanno 'solo' forato. Poi c'è chi invece ha dovuto cambiare il cerchione. E anche chi riuscisse a uscire indenne dalla 'gimcana', con il rischio di finire fuori strada, non è al sicuro. Perché con l'asfalto sbriciolato, i detriti 'sparati' dalle ruote di quelli che viaggiano sulla corsia opposta rischiano di danneggiare i vetri", afferma Antonio Petrogalli, presidente di Fai Lombardia.
Per rendersi conto dei danni, basti pensare che per cambiare il parabrezza di un camion dell'ultima generazione si spendono almeno 700 euro, più un giorno di fermo del veicolo. "Costi che si ripercuotono sulle ditte di autotrasporto - considerato che è impossibile rivalersi sugli enti pubblici quando si parla di danni ai cristalli - che sono costrette a spendere di tasca propria per riparare celermente i mezzi e proseguire a lavorare!", precisa il presidente dell'associazione.
Per quanto riguarda la sicurezza, la Fai aggiunge che "i nostri conducenti sono perfettamente addestrati per controllare un camion in movimento, ma guidare su percorsi dissestati fa continuamente vibrare ruote e volante, e di conseguenza è facile perdere aderenza. Tutto questo può pregiudicare la sicurezza del veicolo, e in alcuni casi anche del carico, causando disagi a tutti gli utenti della strada". Questa situazione impone che i veicoli devono viaggiare anche a 30 km/h, a fronte di un limite massimo di 70 km/h, causando ritardi nella consegna delle merci.
Petrogalli evidenzia un altro problema, ossia l'uso di "materiali non idonei" per realizzare il fondo stradale della Goitese: "Quando piove, una poltiglia passa dalle crepe del manto e si attacca ai telai, usurandoli se non si interviene prontamente. Quando invece splende il sole, il passaggio dei veicoli solleva una polvere bianca che resta in sospensione e arriva direttamente nei polmoni di chi passa in quel momento o di chi abita nelle vicinanze".
La gestione di questa strada è compito della Provincia di Brescia, che deve curare oltre duemila chilometri di strade e 450 ponti, con risorse economiche insufficienti. A tale proposito, Petrogalli chiede dove finiscono gli introiti delle contravvenzioni che la Provincia incamera quotidianamente "specialmente dopo aver installato numerosi autovelox sulle strade bresciane". D'altra parte, gli interventi tampone sono apparentemente più economici, perché così di danneggia il fondo stradale, che una volta deteriorato richiede investimenti maggiori.
Ma ci sono situazioni in cui non vengono neppure attuati i rappezzi. Un caso esemplare è quello della voragine aperta sulla Firenze-Pisa-Livorno proprio all'uscita della bretella per Tirrenia. Si è aperta nel marzo del 2008 e quest'anno ancuni autotrasportatori livornesi hanno ironicamente celebrato il decimo compleanno della chiusura della bretella, come riferisce il quotidiano Il Tirreno del 27 marzo scorso. Antonio Palmucci, rappresentante legale della Cora Trasporti, ha dichiarato al giornale che questa interruzione comporta seri problemi per le imprese di autotrasporto container che servono il porto di Livorno e che devono allungare il viaggio proprio a causa di questa voragine. In occasione del compleanno, l'assessore ai Trasporti della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, ha assicurato che i lavori saranno aggiudicati entro quest'anno.
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