Il primo incontro tra Unatras e il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, è avvenuto il pomeriggio del 25 luglio e ha portato al rinvio del fermo che era stato indetto dall'unione dell'autotrasporto dal 6 al 9 agosto. Il ministro Toninelli è arrivato puntuale alla riunione, dicendo però che aveva il tempo contato per altri impegni successivi, poi ha ascoltato il lungo elenco dei problemi illustrato da Unatras. Dopo circa un'ora lo ha sostituito il sottosegretario Edoardo Rixi, che da quando è stato formato il nuovo Governo è il rappresentante politico più attivo nel trasporto merci (ricordiamo che il ministro Toninelli non ha ancora conferito le deleghe ai suoi sottosegretari). Sul fronte associativo hanno partecipato le sigle aderenti a Unatras (unica realtà convocata ieri), ossia Confartigianato Trasporti, Fai, Fita Cna, Assotir, Fiap, Sna Casa e Unitai.
Gli autotrasportatori hanno presentato a Toninelli l'elenco delle questioni da risolvere, che praticamente è immutato da alcuni mesi, cui si è aggiunta la richiesta di ripristinare l'importo delle deduzioni forfettarie per le spese non documentate ai livelli precedenti, ossia 51 euro al giorno contro i 38 stabiliti per il 2017. Il ministro Toninelli si è impegnato a trattare con il ministero dell'Economia per trovare risorse supplementari per le deduzioni forfettarie e ha chiesto la revoca del fermo. Unatras ha replicato che a queste condizioni non può farlo e ha proposto come alternativa il rinvio del fermo a settembre in cambio di un accordo scritto. Alla fine, le parti hanno trovato un'intesa sul rinvio del fermo all'ultima settimana di settembre per lasciare il tempo al ministro di trovare le risorse per le deduzioni forfettarie ed elaborare proposte sugli altri punti. Il ministro si è anche impegnato a riconvocare le associazioni all'inizio di settembre, aprendo così un Tavolo sul settore.
Il presidente di Unatras, Amedeo Genedani, dichiara a TrasportoEuropa che l'incontro di ieri non soddisfa le richieste delle imprese, e che quindi il fermo non è revocato, ma solo rinviato, lasciando tempo al ministro Toninelli: "Noi siamo usciti dalla riunione con una promessa, il Governo con la spada di Damocle di un fermo nazionale in una fase in cui le imprese ripartono dopo le ferie estive".
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