La maggior parte degli ossidi d'azoto emessi dagli autoveicoli che transitano sull'autostrada A22 proviene dai motori delle autovetture (46%), mentre quelli dei veicoli pesanti con massa complessiva oltre le 12 tonnellate contribuiscono per il 36%. Seguono le emissioni dei veicoli commerciali con massa fino a 3,5 tonnellate (8%), degli autobus (7%) e dei veicoli merci tra 3,5 e 12 tonnellate (3%), mentre le moto hanno un impatto praticamente nullo (sotto lo 0,01%). Questi sono i risultati di una ricerca condotta nell'ambito del progetto BrennerLEC relativa alle emissioni prodotte nel 2017 nel tratto tra Brennero e Affi, ossia quello più rilevante per il trasporto internazionale. Lo studio mostra che il 70% dei veicoli industriali che circolano su quel tratto di A22 ha motore Euro V o Euro VI, mentre l'80% dei veicoli leggeri ha motore compreso tra Euro 4 ed Euro 6 (contro una media nazionale del 50%). Per quanto riguarda l'alimentazione, ovviamente quasi tutti i veicoli pesanti usano il gasolio, mentre questo carburante è stato dal 76% di quelli leggeri.
La ricerca mostra che quasi la metà delle emissioni di Nox proviene dai veicoli che viaggiano a velocità superiore a 100 km/h e in una nota, Autobrennero spiega che "la gestione dinamica della velocità è quindi un'azione importante in quanto le emissioni di NOx delle autovetture diesel (anche le più recenti) aumentano in modo rilevante al di sopra degli 80 km/h. Per esempio, passando da una velocità di 100 km/h ad una di 130 km/h un'autovettura diesel Euro 5 aumenta l'emissione di NOx di circa il 30%. La riduzione della velocità di transito incide inoltre anche sul valore delle concentrazioni medie annue di NOx a bordo autostrada". Viceversa, si rileva una riduzione di circa il 10% delle emissioni quando le autovetture riducono la loro velocità di 15 km/h (portando il limite massimo a 100 km/h).
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