Aumentano le difficoltà per gli autisti di veicoli industriali che servono la Gran Bretagna, attività dove le nuove procedure causate dalla Brexit si sommano alla prevenzione contro la variante inglese del virus Sars-Cov-2. Dopo che la Francia ha imposto il risultato negativo al test per gli autisti che sbarcano dai traghetti e dai treni provenienti dall’isola, causando l’immenso ingorgo di oltre 4500 camion alla vigilia di Natale, seguita presto dai Paesi Bassi, ora anche la Danimarca lo pretende.
Non solo: secondo il ministro dei Trasporti irlandese Eamon Ryan, il Governo francese starebbe valutando l’obbligo del test anche per gli autisti che arrivano dall’Irlanda, tenendo anche conto dell’aumento dei servizi ro-ro diretti con il Paese dai porti francesi, per evitare ai trasportatori d'impigliarsi nelle procedure e nei controlli per la Brexit. Se la notizia venisse confermata, l'Irlanda sarebbe il primo Paese comunitario cui la Francia chiede un test per l’ingresso dei veicoli industriali. In tutti i casi si tratta di test antigenici rapidi e non dei tamponi che richiedono tempi lunghi per il risultato.
Per svolgere i test, in Gran Bretagna sono stati istituiti siti pubblici e privati. Quelli predisposti dal Governo sono quindici e altri venti sono in fase di attivazione. In dieci di questi viene usato personale militare, che ha già esperienza in quest’attività. Il Governo fornirà entro la fine di marzo gratuitamente kit per imprese che vogliono attivare punti verifica nei loro siti. Gli autisti che arrivano a Dover con il risultato negativo hanno un percorso prioritario nell’imbarco sui traghetti e sui treni.
Il podcast K44 La voce del trasporto ha raccontato l’odissea di dicembre vissuta nel Kent da migliaia di autisti attraverso la voce dei protagonisti. Ve lo riproponiamo. Buon ascolto.