Il 7 gennaio 2022 il prezzo del petrolio sul mercato internazionale ha superato la soglia degli 80 dollari al barile, nonostante il cartello Opec+ abbia annunciato un aumento della produzione. Ma mentre l’incremento della produzione non si potrà raggiungere entro breve tempo, le tensioni di questi giorni in Libia, dove le milizie hanno ripreso a combattere, e in Kazakistan, con gli scontri nelle strade tra rivoltosi e Governo, hanno spinto in alto il prezzo. Il Wti del Texas è quotato a 80,09 dollari (+0,79%), proseguendo un aumento nelle ultime quattro settimane, mentre il Brent si vende a 82,6 dollari (+0,8%). Aumenta anche il prezzo internazionale del gas naturale liquefatto, spinto dall’aumento della domanda e da una carenza di offerta, dovuto soprattutto a motivi geopolitici.
L’andamento internazionale sta facendo risalire i prezzi dei carburanti in Italia, dopo una breve parentesi di stabilità. Le rilevazioni del ministero per lo Sviluppo Economico relative al 6 gennaio 2022 (elaborate da Staffetta Quotidiana) mostrano un prezzo del gasolio da 1,584 a 1,732 euro al litro, secondo il tipo di distributore e di servizio. Il prezzo medio per il gas naturale liquefatto è di 2,141 euro al chilogrammo. Intanto il giornale tedesco Klaus-Dieter Maubach scrive che il nuovo gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania – completata settembre 2021 - non potrà entrare in attività fino alla metà del 2022, perché manca la certificazione finale da parte delle Autorità tedesche.