Il ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, riapre la partita per la cessione d’Ita Airways, dopo che il 31 ottobre 2022 è scaduto il termine del negoziato in esclusiva con la cordata del fondo Certares (appoggiata da Delta Airlines e Air France Klm) senza alcun accordo. Quindi può rientrare in gioco l’accoppiata Msc-Lufthansa, la cui offerta prevede l’acquisizione dell’80% della compagnia, contro il 50,01% di Certares. In concreto, significa che le primo caso il Governo sarebbe praticamente escluso dal governo della società, mentre nel secondo avrebbe due posti nel Consiglio di amministrazione, il diritto di nomina del presidente e quello di veto dell’amministratore delegato.
Questo è il motivo per cui il Governo Draghi ha scelto Certares per il negoziato in esclusiva, rinunciando a una cospicua somma per la vendita. Infatti, Certares ha offerto 350 milioni (più l’impegno a investirne 600 tramite aumento di capitale), contro gli 850 milioni di Msc-Lufthansa. Il ministero Mef ha affermato che la riapertura della partita deriva da una assenza di solidità industriale perché Certares non ha esperienza nel settore e le due compagnie aeree che lo fiancheggiano non intendono entrare nel capitale sociale d’Ita. Lo stesso ministero ha quindi inviato i candidati a presentare nuove proposte.
Finora Certares non ha rilasciato commenti sulla nuova situazione, mentre Air France Klm ha dichiarato di attendere ulteriori informazioni dall’Italia. Sull’altro versante, Lufthansa ha ribadito il suo interesse per Ita, a condizione che sia “una vera privatizzazione”. Potrebbe tornare in corsa anche il fondo Indigo Partners, che presentò una manifestazione d’interesse lo scorso marzo.
Intanto si sta muovendo anche Ita. L’8 novembre si svolgerà l’assemblea dei soci per approvare l’aumento di capitale di 400 milioni di euro, nell’ambito di uno stanziamento governativo di 1,35 miliardi, necessario per proseguire l’attività. Inoltre dovrebbe essere revocato l’incarico all’attuale presidente Alfredo Altavilla e indetta un’assemblea straordinaria per ridurre i membri del Cda.