La startup marchigiana Trackfuel ha presentato al Salone Oil&nonoil di Verona un sistema digitale per prevenire frodi e furti di carburante sui veicoli industriali (ma si può applicare anche ai veicoli leggeri e alle autovetture). Il sistema traccia e contabilizza il carburante immesso nel serbatoio, sfruttando una centralina posizionata sull’impianto di erogazione dei piazzali e sugli impianti autostradali connessi al sistema. È formato da uno speciale tappo e da un’applicazione per smartphone.
In questo modo, Trackfuel invia in tempo reale le informazioni sul rifornimento all’impresa di trasporto tramite una piattaforma web, così da controllare i consumi reali uniti ai chilometri percorsi dal camion. Inoltre, il sistema può rendere automatiche le comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate per il recupero delle accise, risparmiando tempo ed evitando errori e troppa burocrazia.
In pratica, l’autista deve scegliere, tramite l’App dedicata, la stazione di servizio abilitata alle transazioni certificate del sistema, aprire il copritappo, svitare il tappo e riposizionare il copritappo in chiusura. Una volta che la pistola è inserita, viene riconosciuta dal dispositivo che, accoppiandosi con il gateway/controllore del piazzale, consente alla pompa di erogare carburante.
Estraendo la pistola di erogazione dal bocchettone del serbatoio, il sistema si disaccoppia e, tramite il controllore di piazzale, blocca la pompa di erogazione per evitare di riempire taniche o altri serbatoi non autorizzati. A questo punto, Trackfuel memorizza il dato esatto dell’erogazione e lo trasmette in azienda, con i relativi chilometri percorsi, automatizzando il calcolo per il recupero delle accise. Il costo per ogni mezzo si aggira sui 900 euro e per il sistema collegato all’impianto di erogazione del distributore sotto i 2mila euro. Il vantaggio per i retisti è la fidelizzazione dei clienti e un aumento degli stessi.
“Niente denaro o carte di credito e tessere ma un dialogo diretto tra i sensori installati nel dispositivo Trackfuel e il gateway montato nel distributore”, spiega Enrico Petrini del Gruppo marchigiano.”Informazioni che poi vengono inviate direttamente ai software aziendali di contabilizzazione delle spese. In pratica il sistema, una volta che la pistola erogatrice è inserita nel serbatoio, comunica al piazzale i dati del cliente e il suo credito per autorizzare lo sblocco della pompa”.
Massimiliano Barberis