L’esoscheletro entra in porto per ridurre lo sforzo muscolare dei lavoratori impegnati in attività gravose e ripetitive. L’esordio è avvenuto nel porto di Livorno, grazie a una sperimentazione attuata dall’Asp del Mar Tirreno Meridionale e dalla Compagnia Portuale, in collaborazione con Iuvo e Comau, le due società che hanno sviluppato questi equipaggiamenti. Oggi, dodici operatori portuali stanno usando gli esoscheletri Mate-XT e Mate-XB. Il primo riduce il carico muscolare degli arti superiori durante attività statiche o ripetitive, che richiedono di mantenere a lungo le braccia sollevate, mentre il secondo allevia l’impegno muscolare dell’area lombare durante la movimentazione di carichi.
In sei mesi Iuvo e Comau hanno analizzato i dati relativi all’uso di questi esoscheletri nel porto toscano durante le attività di carico-scarico di merci, spostamento di carichi pesanti lungo una banchina, rizzaggio o derizzaggio di container a bordo nave. Le due società affermano che i risultati sono “straordinari”, dimostrando che entrambi gli equipaggiamenti riducono lo sforzo muscolare fino al trenta percento.