Il ministro dei Trasporti ha comunicato alla Camera che l’8 aprile 2024 inizierà davanti alla Commissione Europea il contraddittorio tra Italia e Austria sui limiti e divieti posti da quest’ultima al transito dei veicoli industriali lungo l’asse del Brennero. L’audizione è la conseguenza della procedura formale avviata da Roma sulla base dell’articolo 259 del Trattato Istitutivo dell’Unione Europea. Il ministro ha precisato che la Commissione dovrà decidere entro il 15 maggio se adottare un parere motivato nei confronti dell’Austria, aggiungendo che in tutti i casi l’Italia potrà avviare un ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
Alla vigilia dell’audizione appaiono le prese di posizione in entrambi i fronti. La ministra austriaca dei Trasporti, Leonore Gewesser, ha dichiarato che il suo omologo italiano “difende i profitti della lobby del trasporto merci”, precisando che Vienna manterrà la sua attuale politica. Senza i divieti, ella ha aggiunto, gli abitanti del Tirolo soffrirebbero “condizioni insopportabili”, come ingorghi, rumore e inquinamento atmosferico”. Gewesser ha anche ribadito che i provvedimenti austriaci sono conformi alle norme comunitarie.
La mattina del 4 aprile, il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ha ribattuto alla ministra austriaca sostenendo che i veicoli industriali con motori Euro VI inquinano meno di quelli più vecchi che con targa austriaca continuano a circolare liberamente nel Paese. Egli aggiunge che anche le autovetture che viaggiano lungo l’asse del Brennero inquinano, senza che subiscano alcuna restrizione. Uggè ricorda anche che nel 2004 l’Austria “venne sconfessata in un trilogo sugli eco-punti dalla Comunità Europea”.