La Torino-Lione e il Terzo Valico dei Giovi, che già di per sé non viaggiano su una corsia accelerata, rischiano di accumulare ulteriori ritardi a causa della burocrazia e in particolare quella del ministero dell’Ambiente. Questo perché a fine maggio 2024 decade in blocco per scadenza di nomina dei suoi componenti la commissione Vas-Via. Sembra incredibile ma la sostituzione dei commissari non avverrà in modo graduale così da garantire l’operatività della struttura di valutazione dell’impatto ambientale, ma in blocco. E a quanto si apprende sembra esclusa una proroga, anche se in passato era stata concessa e non solo una volta.
Si calcola che saranno oltre duecento le opere infrastrutturali che rischiano di fermarsi e restare in attesa della nomina dei nuovi componenti del nucleo Vas-Via ai quali oltretutto dovrà essere concesso il tempo di insediamento. Solo alcune opere, la cui procedura è ormai in fase conclusiva, potranno essere autorizzate entro fine maggio 2024. Fortunatamente saranno coinvolti solo marginalmente i progetti inseriti nell’elenco del Pnrr in quanto per la validazione di questi interventi è stata insediata una commissione apposita, costituita proprio con lo scopo di garantire tempi stretti e una corsia preferenziale.
Come si diceva tra le opere che rischiano un allungamento dei tempi autorizzativi c’è la ferrovia Torino-Lione, limitatamente alla tratta italiana in quanto la sezione transfrontaliera è gestita da Telt ed è tutta appaltata dal punto di vista dei lavori di scavo in galleria. Tra le ferrovie sottoposte alla valutazione della commissione Vas-Via c’è anche la Verona-Padova, solo in parte già in costruzione, ma con numerosi lotti ancora in fase di progetto e quindi da autorizzare.
Ovviamente a essere coinvolte non sono solo le infrastrutture ferroviarie, ma anche quelle stradali e logistiche, come l’autostrada del Brennero o gli investimenti nei terminal portuali di Ravenna, Brindisi, Civitavecchia. L’elenco si completa con numerose altre opere come centrali elettriche, oleodotti e gasdotti.
Il capitolo del Pnrr è quello più delicato, perché alcune opere risultano solo parzialmente finanziate con questi fondi oppure sono state in parte o totalmente stralciate, come la circonvallazione ferroviaria merci di Trento per la quale il ministero dei Trasporti ha garantito la continuità dei fondi e un iter autorizzativo analogo a quello delle opere del Pnrr, ma senza una normativa ad hoc non c’è alcuna certezza matematica.
Piermario Curti Sacchi