Non mancano i colpi di scena per il progetto di Rail Baltica, il nuovo corridoio ferroviario destinato a collegare Tallin, capitale dell’Estonia, con la Polonia, attraverso Lettonia e Lituania. L’ultimo in ordine di tempo è l’adeguamento dei costi più che raddoppiati rispetto alle previsioni iniziali formulate nel 2017: allora si prevedeva un investimento da 5,8 miliardi di euro, mentre l’ultimo aggiornamento prezzi ha portato l’asticella dei costi a quota 15,3 miliardi. Questo vistoso incremento non è dovuto solo all’adeguamento dei prezzi delle materie prime e dell’energia ma anche alle modifiche in corso d’opera che hanno arricchito il progetto originale con nuove soluzioni tecniche e nuovi raccordi.
Nonostante questa evoluzione dei costi, del resto in parte già messa in conto, l’Unione Europea non solo non ha manifestato ripensamenti sul progetto, ma anzi rilancia e impone ai promotori il 2030 come scadenza per la conclusione dei lavori del nuovo corridoio ferroviario. Ora però bisogna vedere come sarà rivista la parte finanziaria del progetto in quanto finora l’Europa ha garantito una copertura dei costi fino a un importo dell’85% in base al programma Connecting Europe Facility, ma le carte in tavola sono cambiate.
Comunque sia, il promotore del progetto, la società RB Rail stima un costo di costruzione chilometrico di 26 milioni di euro, del tutto in linea con altre realizzazioni analoghe in Europa. L’analisi costi/benefici però resta nettamente favorevole in quanto si prevedono benefici economici netti per quasi sette miliardi di euro con ricadute per le economie degli stati baltici tra i 15 e gli oltre 23 miliardi di euro.
Il richiamo comunitario sull’esigenza di rispettare i tempi di costruzione non arriva del tutto immotivato, in quanto si registrano ritardi soprattutto nella tratta che riguarda la Lettonia: solo nel maggio 2024 hanno preso il via i primi lavori sui 230 chilometri della linea principale nello stato lettone per un costo stimato in 3,7 miliardi di euro.
Del tutto diverse sono invece le prospettive in Estonia dove è prevista la costruzione di circa 50 chilometri di linea principale nel corso del 2024 che si sommano ai 21 chilometri già in cantiere e ad altri 30 in fase di appalto. La società Rail Baltica Estonia che sovrintende alla costruzione della nuova direttrice ferroviaria ritiene che nel corso del 2024 saranno finalizzati tutti i contratti che riguardano la linea principale.
In Lituania è in corso la costruzione di una trentina di chilometri che dovrebbero aumentare a 70 entro la fine del 2024, mentre proseguono nei tempi previsti le procedure per l’appalto dei lavori per l’infrastruttura tecnica (elettrificazione e segnalamento).
Una volta realizzata, Rail Baltica avrà una lunghezza di 870 chilometri. Il nuovo corridoio ha anche un profondo significato geopolitico che giustifica l’importante impegno finanziario comunitario, quello di creare la prima direttrice ferroviaria trasversale tra le tre repubbliche baltiche, legandole al continente europeo, mentre finora le relazioni ferroviarie erano strettamente connesse con la realtà russa. Un modo per sottolineare la visione europea è dato anche dalle caratteristiche dell’infrastruttura che adotta lo scartamento standard invece di quello largo di tipo russo, alimentazione elettrica a 25 kV in corrente alternata e sistema di segnalamento europeo Ertms/Etcs.
Piermario Curti Sacchi