Oltre che stabilire il livello di carenza degli autisti nell'autotrasporto di merci europeo, l'Iru ha compiuto un'indagine per scoprire quasi sono le cause di questo fenomeno. Oltre due terzi degli autisti intervistati ritiene che le principali siano le condizioni di lavoro (76%) e i lunghi periodi fuori casa (77%). Anche la scarsa considerazione sociale di questo mestiere è ai primi posti tra le difficoltà di attrarre i giovani: la pensano così il 57% degli intervistati maschi e il 63% delle donne. E a proposito di donne, il 79% degli intervistati ritiene che la carenza di autisti derivi anche dalla difficoltà ad avvicinarle al volante. Secondo una statistica dell'International Transport Forum, solo il due percento degli autisti europei è di sesso femminile. Oltre che donne, mancano anche i giovani, perché secondo l'Iru l'età media dei camionisti europei è di 44 anni.
L'associazione ha cercato anche di tracciare una mappa della carenza di autisti, rilevando che in Germania l'età media è superiore a quella europea (47 anni), quindi il 40% dei camionisti andrà in pensione entro il 2027. In Norvegia entro la fine di quest'anno la domanda di camionisti aumenterà del 12%, in una situazione di posti vacanti del 22%. Anche i Paesi dell'Est, che finora sono stati il serbatoio per l'intera Europa, stanno subendo questo problema: in Romania già nel 2018 mancava il 37% degli autisti e quest'anno ne mancherà un altro 32%, raggiungendo quindi la quota del 70%. E la Gran Bretagna, mentre esce dall'Unione Europea, ha bisogno di cinquanta autisti al giorno.
"L'industria dei trasporti deve intraprendere azioni immediate e decisive per far fronte alla carenza di autisti", afferma Boris Blanche, amministratore delegato dell'Iru, aggiungendo che "tutti gli operatori del settore devono agire per migliorare le condizioni di lavoro nel settore. Il trattamento dei conducenti dovrebbe essere migliorato, con infrastrutture e strutture adeguate e sufficienti". Per affrontare questa situazione, l'Iru ha preparato un piano d'azione a breve, medio e lungo termine. L'associazione ha già avviato un'iniziativa con l'associazione degli spedizionieri European Shippers Council per sviluppare principi comuni destinati a migliorare il trattamento degli autisti nei punti di consegna delle merci e nello stesso tempo ha istituito un gruppo di lavoro sulla formazione. Un altro intervento riguarda le azioni per aumentare le donne al volante, creando incentivi sia per le dipendenti, sia per le imprese di trasporto che le assumono.
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