Da domenica 25 febbraio 2018, l'ondata di maltempo Buran ha spinto molti Prefetti a istituire divieti temporanei alla circolazione dei veicoli industriali con massa superiore a 7,5 tonnellate su numerosi tratti di strade e autostrade, anche dove non è effettivamente nevicato. Ciò ha provocato grandi disagi all'intera filiera logistica, con danni al sistema economico, causando anche le proteste delle associazioni di categoria. Anche Anita contesta questi provvedimenti, come spiega il suo presidente Thomas Baumgartner: "Se l'ondata di maltempo è dovuta ai venti freddi che arrivano dai Paesi nordici, non capiamo come mai in quei Paesi possiamo circolare tranquillamente mentre da noi in Italia ogni volta soltanto con previsioni, che spesso non si avverano o soltanto parzialmente come in questo caso. Così l'attività del trasporto, essenziale per il sistema produttivo, viene bloccata".
Baumgartner aggiunge che "non si comprende perché i provvedimenti non siano stati revocati con la stessa celerità con cui sono stati imposti". Anita chiede anche che sia imposto alle concessionarie autostradali l'onere di mantenere pulito il manto stradale anche nel caso di forti nevicate: "Non è concepibile dovere pagare lauti pedaggi autostradali, vedere bilanci delle società concessionarie con utili milionari e dovere subire ogni anno dei blocchi di circolazione dannosi soltanto perché le stesse non garantiscono la libera circolazione".
Infine, l'associazione dell'autotrasporto chiede l'abolizione del Comitato Neve o, almeno, interventi del Governo che garantiscano in caso di maltempo la libera circolazione dei veicoli. "Non è con i divieti e i blocchi che si risolvono i problemi, ma trovando gli accorgimenti adeguati per garantire a questo Paese infrastrutture e gestione delle stesse adeguate per affrontare basse temperature e nevicate anche a bassa quota. La garanzia della mobilità delle merci e delle persone sono essenziali per un Paese moderno che vuole essere competitivo a livello europeo e mondiale", conclude Baumgartner.
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