Se non ci saranno novità eclatanti all'ultimo momento, il 30 marzo 2019 la Gran Bretagna sarà fuori dall'Unione Europea, senza accordi per regolare le relazioni commerciali tra l'isola e il continente. In concreto, ciò comporterà gravi conseguenze per le imprese di autotrasporto che viaggiano attraverso la Manica e che dovranno usare le autorizzazioni Cemt e sottostare a nuove (e ancora oggi sconosciute) pratiche doganali basandosi sulle regole del Wto. Mentre oggi un camion con targa di un Paese UE può entrare in Gran Bretagna con la licenza comunitaria, dal 30 marzo dovrà farlo con un'autorizzazione multilaterale Cemt, il cui numero però non è tarato per comprendere anche i traffici merci tra UE e Gran Bretagna. Questo sarà quindi il primo collo di bottiglia, se non saranno firmati specifici accordi.
Per sciogliere questo nodo, la Gran Bretagna e l'Irlanda (che resterà l'unico Paese confinante su terra) hanno chiesto un'emissione di nuove autorizzazioni Cemt per il 2019 e il 2020, richiesta che ha raccolto l'adesione dei Paesi aderenti. Tra questi c'è anche l'Italia che, secondo l'associazione Assotir, ha già chiesto di moltiplicare per sei o per otto (secondo la classe Euro dei veicoli industriali) le attuali autorizzazioni. Però, l'associazione aggiunge che "purtroppo le tensioni che esistono da tempo tra l'Italia ed i suoi partner europei proprio sulla questione Cemt, stanno rendendo difficile giungere ad un accordo per il rilascio di tali autorizzazioni straordinarie". È però vero che oggi solo il 30% degli autotrasporti tra Italia e Gran Bretagna è svolto da vettori italiani, mentre il resto viaggia su camion esteri, soprattutto dell'Est.
Per affrontare la Brexit del trasporto, la presidente dell'Unione Europea ha raggiunto un primo accordo con il Parlamento Europeo per attuare alcuni provvedimenti temporanei destinati ad affrontare il primo periodo di uscita senza accordo, evitando così d'interrompere bruscamente il flusso delle merci. L'UE propone quindi alla Gran Bretagna di attivare un regime transitorio fino al 31 dicembre 2019 che permetta agli autotrasportatori dei due blocchi di compiere autotrasporti internazionali senza alcuna limitazione sul numero dei viaggi, riproponendo sostanzialmente quello che accade ora con la licenza comunitaria.
La proposta di Bruxelles prevede anche il cabotaggio stradale, che per i vettori comunitari copre il territorio britannico, mentre per quelli britannici l'intero territorio dell'Unione. Se approvata da Londra, questa proposta consente due operazioni di cabotaggio entro sette giorni dallo scarico di un trasporto internazionale fino a luglio 2019, valore che scenderebbe a una operazione di cabotaggio dal 1° agosto al 31 ottobre 2019. Poi saranno possibili solo autotrasporti internazionali.
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