Con il 12 dicembre 2021 la circolazione dei treni sulla dorsale Bologna-Prato-Firenze-Roma è tornata regolare, ma ancora con restrizioni per il trasporto merci a causa del ponte a travata metallica in località Fara Sabina che dal 26 ottobre 2021, per ragioni di sicurezza, prevede limiti di massa per treni e carri merci e riduzione di velocità. La prima fase dei lavori di potenziamento e adeguamento di questo itinerario fondamentale ha pesato soprattutto sul traffico merci costretto a percorrere itinerari alternativi, come la ferrovia tirrenica con la diramazione Pisa-Firenze e la ferrovia adriatica con l’interconnessione tra Orte e Falconara.
Dopo la chiusura totale della tratta nel mese di agosto 2021, che comunque coincide con il calo fisiologico della domanda di trasporto, i lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento della sagoma delle gallerie iniziati a dicembre 2020 sono proseguiti per fasce giornaliere e orarie. Le opere si sono concluse nella prima tratta, quella tra Prato e Vernio, mentre nel 2023 i cantieri si sposteranno tra Pianoro e San Benedetto Val di Sambro, per concludersi nell’ultima fase tra San Benedetto Val di Sambro e Vernio. La fine dei lavori, del valore complessivo di circa 500 milioni di euro, è prevista solo nel 2025.
Obiettivo di questi interventi è l’adeguamento della linea allo standard europeo per il traffico merci con il profilo P400, condizione indispensabile per garantire il collegamento dei porti dell'area costiera toscana e del sistema logistico e portuale emiliano-romagnolo con il centro e il nord Europa. Gli interventi hanno interessato gallerie, binari, linea elettrica e impianti tecnologici per consentire il passaggio dei treni merci per il trasporto di semirimorchi e container high cube.
L’attività più complessa è stata quella dell’allargamento di sei chilometri di gallerie, che ha richiesto sia la fresatura e riprofilatura delle volte sia l’abbassamento del piano del ferro e l’adeguamento della linea elettrica. È doveroso sottolineare che comunque fino al completamento di tutti gli interventi lungo l’intero itinerario da Bologna a Prato, e quindi nel 2025, i benefici nel frattempo restano solo potenziali.
Ma oltre a questo limite, resta ancora irrisolto il nodo del ponte problematico di Fara Sabina. Questo può essere percorso solo da alcuni gruppi di locomotive merci e inoltre con il limite di 20 tonnellate per asse. Fino a quando Rfi non avrà risolto questo punto critico, molti treni merci dovranno seguire l’itinerario tirrenico o in alternativa percorrere la linea Direttissima fino a Orte, presumibilmente nelle ore notturne viste le limitazioni previste come il divieto di incrocio tra treni merci e treni passeggeri ad alta velocità.
Piermario Curti Sacchi