Le modifiche richieste dall'associazione dell'autotrasporto – e che dovrebbero essere apportate al Senato se il Governo otterrà la fiducia della Camera – riguardano il ripristino del concetto di "azione diretta" e l'esclusione di pagamenti ritardati agli autotrasportatori da qualsiasi fine fiscale. "Siamo fautori convinti, e non da oggi, della necessità di introdurre norme che garantiscano la 'regolarità e la legalità dell'autotrasporto', ma riteniamo doveroso ribadire che l'autotrasporto per operare nella legalità ha bisogno anche di committenti regolari che operino nella sfera del rispetto delle leggi", spiega l'associazione in una nota.
L'emendamento del Governo, secondo la Fiap, mostra "sanzioni blande e controlli inesistenti" per i committenti. "Con l'emendamento votato dalla Camera, nei fatti sono state restituite con gli interessi ai committenti conquiste che, gli autotrasportatori, hanno faticosamente ottenuto nel corso degli ultimi dieci anni, a cominciare dall'eliminazione dell'azione diretta in caso di mancato pagamento delle fatture di trasporto che, in realtà, era più temuta degli stessi costi minimi di sicurezza", aggiunge la nota.
L'associazione non chiede solo il ripristino dell'azione diretta. La seconda importante modifica riguarda il ritardato pagamento delle fatture, rispetto al termine di 60 giorni, ribadito dallo stesso emendamento. La Fiap chiede che alle sanzioni pecuniarie già indicate, venga impedita al debitore "in maniera definitiva" la deduzione degli importi pagati dopo tale termine per ogni fine fiscale.
La nota si chiude affermando che "a differenza di chi sostiene che l'emendamento approvato sia il massimo risultato possibile in questo particolare momento, riteniamo che, se al Senato non saranno apportate le modifiche discusse e concordate in Unatras, l'unica strada possibile sarà il ricorso a forme di autotutela non escluso il fermo totale dei servizi".
Nei giorni scorsi, TrasportoEuropa ha pubblicato l'analisi dei provvedimenti sull'autotrasporto inseriti nel Decreto Stabilità.
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