Nella nota pubblicata sul sito web dell'associazione, Assotir mantiene il giudizio negativo sui provvedimenti per l'autotrasporto contenuti nel Decreto Stabilità: "Si tratta di un'operazione fatta non certo nel quadro di una logica riformatrice, ma in quella del continuare a 'mettere toppe', con l'aggravante di risultare 'contro' l'autotrasporto, proprio perché perfino più attenta alle esigenze della committenza di quanto quest'ultima avesse richiesto". Infatti, aggiunge Donati, nelle proposte di Confindustria e Confetra del 13 febbraio 2013 c'erano due punti che non sono presenti nell'emendamento del Governo, ossia l'obbligo del contratto scritto e la sanzione penale per il committente che non rispetta i tempi di pagamento previsti dalla legge.
L'associazione chiede quindi un "miglioramento" del testo durante il passaggio al Senato e ricorda i quattro punti delle vertenza con il Governo: superare i costi d'esercizio; trovare una soluzione al taglio sui rimborsi delle accise sul gasolio; affrontare la questione delle deduzioni fiscali per le spese non documentate; taglio delle risorse per il settore. Inoltre, Assotir chiede l'obbligo del contratto scritto.
"Se le cose rimarranno così anche nel definitivo passaggio parlamentare che la Legge di Stabilità dovrà compiere nei prossimi giorni, si tratterà per noi soltanto di decidere in quale forma debba svilupparsi lo stato di agitazione già da tempo proclamato unitariamente dall'Unatras".
Nei giorni scorsi, TrasportoEuropa ha pubblicato l'analisi dei provvedimenti sull'autotrasporto inseriti nel Decreto Stabilità.
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