Dopo avere abbandonato per ultimo il relitto della Norman Atlantic, il suo comandante Argilio Giacomazzi è stato immediatamente interrogato dalla Procura di Bari, che sta cercando le cause dell'incendio e ricostruendo tutte le fasi successive. Le dichiarazioni del comandante hanno spinto i magistrati a aumentare il numero degli indagati, che passa da due a sei. I nuovi iscritti nel registro degli indagati sono due responsabili della compagnia greca Anek Lines, il legale rappresentante e l'incaricato all'imbarco e alla sistemazione dei veicoli nel porto di Igoumenitsa, e due membri dell'equipaggio, il primo ufficiale e il responsabile della sicurezza. Nei giorni scorsi erano già stati posti sotto inchiesta lo stesso comandante e l'armatore italiano.
In queste ore stanno emergendo le prime dichiarazioni fatte dal comandante ai giudici e che ricostruiscono alcune fasi del disastro. Secondo quanto riferisce il Secolo XIX riportando le parole del comandante, il Norman Atlantic ha lasciato il porto di Igoumenitsa a mezzanotte e mezzo di sabato e tre ore dopo è scattato l'allarme antincendio riservato all'equipaggio. Infatti, il comandante ha cercato innanzitutto di soffocare le fiamme scaturite nel garage senza diffondere il panico tra i passeggeri. Secondo Giacomazzi, tutte le 160 porte tagliafuoco della nave hanno funzionato e retto bene, altrimenti, ha aggiunto, l'intera nave sarebbe bruciata in poco tempo.
Ma i sistemi antincendio della nave non sono serviti a spegnere le fiamme, anche a causa del forte vento che entrava dagli oblò rotti dall'incendio e che costantemente alimentato il fuoco. Le fiamme uscivano dalle aperture e raggiungevano le fiancate, rendendo incandescenti le lamiere e distruggendo anche due delle quattro scialuppe di salvataggio. Intorno alle quattro e mezzo del mattino di domenica, il comandante ha lanciato l'allarme generale, che impone ai passeggeri di raggiungere i punti d'incontro e ha mandato anche messaggi di soccorso via radio. Però, Giacomazzi assicura di non avere mai dato l'ordine di ammainare le lance. Resta quindi da chiarire chi e perché ha sganciato le due scialuppe calate in mare, che ospitavano alcuni passeggeri e membri dell'equipaggio (alcuni dei quali sono tra i morti e i dispersi).
Un altro punto che gli inquirenti intendono chiarire è se il Norman Atlantic abbia caricato più persone e veicoli di quanto permesso. Per questo aspetto, però, bisogna sentire gli indagati della compagnia che usava a noleggio la nave, ossia la greca Anek, che vende i biglietti, compila la lista dei passeggeri e veicoli e controlla le operazioni d'imbarco e sbarco. Ciò avverrà nei prossimi giorni. Inoltre, l'ispezione del relitto permetterà di rispondere alla domanda se ci fossero state persone nel garage.
In questi giorni sono state diffuse ipotesi di clandestini imbarcati di nascosto sui camion (frequenti su questa rotta), ma anche di camionisti che avrebbero venduto i posti in cabina, restando sul veicolo durante il viaggio. Alla partenza della nave, i garage devono essere sgomberati e chiusi, ma il comandante ha precisato che tra i suoi poteri non c'è anche quello di perquisire i veicoli.
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