La Presidenza dell'Ancip si è riunita il 28 gennaio 2015 per esaminare le iniziative previste dal Governo sulla portualità italiana. A proposito delle misure sui porti contenute nel Decreto Concorrenza, l'Ancip le definisce "inaccettabili, pericolose per le imprese che operano nei porti e dannose per la sicurezza delle merci, dei lavoratori e della salvaguardia della vita umana in mare". La nota aggiunge che "misure contraddittorie anche rispetto agli annunci governativi di aumentare i livelli di sicurezza delle frontiere dopo i tragici avvenimenti di Parigi".
"S'invocano norme per la concorrenza e si consolidano le posizioni monopolistiche di alcuni terminalisti. Inoltre, si cancellano (art.17 della legge 84/94) i pool di mano d'opera (oltre 1200 portuali), il contratto nazionale di lavoro dei lavoratori portuali e ogni cautela e norma di sicurezza dei lavoratori portuali. Un attacco a tutte le imprese che operano nei porti (con la soppressione del comma 7 dell'art. 16) e lo svuotamento dei compiti delle Autorità Portuali e delle Autorità Marittime (Comando Generale delle Capitanerie di porto) di controllo e di autorizzazione a svolgimento delle operazioni portuali e delle imprese portuali".
L'Ancip respinge nettamente tale impostazione e offre piena disponibilità a partecipare alle iniziative unitarie con le altre associazioni del cluster marittimo, con le organizzazioni sindacali dei lavoratori affinché tali disegni vengano cancellati e si possa proseguire nell'approvazione dei progetti di legge già all'esame del Parlamento e per definire i contenuti dei provvedimenti di cui all'art. 29 dello Sblocca Italia. L'associazione, infine, "manifesta la pronta disponibilità a partecipare ad iniziative di lotta tese a salvaguardare le imprese portuali, i lavoratori e la sicurezza nei porti e nel Paese".
Anche i sindacati Filt e Fit sono pronti a una mobilitazione e preannunciano "assemblee dei lavoratori nei porti il 9 febbraio con la prospettiva dell'apertura dello stato di agitazione nazionale del comparto portuale e dei servizi tecnico-nautici". L'annuncio è arrivato proprio in vista degli Stati Generali della portualità convocati dal Ministero dei Trasporti lunedì prossimo. "Fin da subito abbiamo contestato la scelta del Governo di elaborare i presupposti della riforma della legge 84/94 solo con la parte datoriale, per altro incompleta, e ora ci troviamo di fronte a un lavoro generico e sommario sui cui dovremo esprimerci in un intervento di pochi minuti, preannunciato solo a pochi giorni dalla convocazione".
Secondo Cgil e Cisl "il coacervo delle proposte della cosiddetta riforma della riforma che arrivano in forma scoordinata da più Ministeri, e le informazioni frammentarie contengono scelte che metterebbero le imprese del settore nella piena confusione e il lavoro in balia di una liberalizzazione senza regole. Serve invece una politica di indirizzo nazionale sui porti, serve investire con logica di specializzazione e senza disperdere risorse, serve una governance più amplia di quella attuale. E serve confermare, e ampliarlo territorialmente, il sistema delle autorizzazioni per l'accesso al mercato del lavoro e mantenere quella flessibilità territoriale, economica e operativa che ha permesso in questi anni di rispondere alle esigenze degli operatori". La nota dei sindacati si conclude dicendo: "Se qualcuno pensa di creare nei porti una zona franca economica e un far west nelle attività lavorative incontrerà la nostra netta azione di contrasto".
Nicola Capuzzo
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!