La mattina di giovedì 5 febbraio 2015 circa trecento camion delle imprese di autotrasporto che lavorano per l'Ilva hanno manifestato sulle Statali 100 Taranto-Bari e 106 Taranto-Reggio, viaggiando a velocità ridotta e creando così disagi al traffico. Sono le stesse imprese che nelle ultime due settimane hanno presidiato gli accessi allo stabilimento di Taranto. Dopo essersi radunati davanti al varco C, i camion si sono diretti verso la Statale 100 in direzione di Mottola. Poi il corteo si è diviso: una parte ha proseguito verso la Statale 106, mentre gli altri camion sono tornati indietro. I due spezzoni si sono ricongiunti alla rotonda d'ingresso di Taranto. Oggi prosegue il presidio all'ingresso dell'Ilva.
Intanto, le associazioni dell'autotrasporto hanno chiesto un incontro urgente al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ritenendo "insoddisfacente" il suo intervento al Parlamento. Nella lettera la ministro, le associazioni (Anita, Fai Conftrasporto, Fita Cna, Fisi Confetra, Confartigianato Trasporti, Sna Casartigiani) ricordano che in questi giorni le aziende hanno sospeso le attività di trasporto merci, "garantendo comunque, per ora, il livello minimo di fornitura necessario a scongiurare il blocco degli altiforni". Ma rimane la necessità di una risposta "concreta" per risolvere il problema degli ingenti crediti maturati dagli autotrasportatori verso l'Ilva.
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