Secondo le indiscrezioni, la nuova area destinata alla logistica potrebbe occupare una superficie di 200mila metri quadrati nella Bassa Lodigiana. "In questa zona ci sono già tanti capannoni inutilizzati e mi pare che questa terra abbia già pagato un prezzo molto alto in termini di prefabbricati, strade, cemento e mega centrali", spiega il presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza, Alessandro Ubiali. Secondo i dati diffusi dalla stessa associazione, nella provincia di Lodi il territorio urbanizzato è aumentato – dal 1999 al 2007 – del 15,6%, percentuale che nell'intera Lombardia raggiunge il 235%.
L'intervento della Coldiretti giunge dopo la notizia, data dal quotidiano Il Cittadino di Lodi, che una "importante azienda francese" starebbe trattando l'acquisto di terreno per realizzare una nuova piattaforma logistica. Secondo tali fonti, questa azienda "ha già un insediamento produttivo di piccola dimensione a Corteolona, nel pavese". I primi contatti per l'acquisto del terreno sarebbero già stati avviati presso la Camera di Commercio. Le due aree più interessanti si troverebbero a San Rocco al Porto e a Livraga.
"Gli enti locali hanno un'enorme responsabilità nella gestione del territorio, tutelando le aree agricole", precisa Luigi Simonazzi, responsabile economia e territorio della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza. "Anche nei piani di espansione urbanistica credo che debba prevalere un principio di qualità della vita. E non mi pare che un colosso di cemento con il passaggio di centinaia di camion corrisponda a questi criteri. E forse qualche domanda bisognerebbe farsela anche sulle mirabolanti promesse di centinaia di posti di lavoro che questi progetti si portano dietro per poi scoprire che in realtà le cose non stanno mai come vengono raccontate. Il Lodigiano ha già preso troppe fregature".
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