Dopo il tentativo fallito di cedere la maggioranza delle azioni nelle mani degli Enti locali, l'Interporto di Bologna cerca il rilancio con le proprie forse attraverso due azioni: la vendita di una parte dei terreni edificati per trovare risorse e il piano industriale 2014-2020, che delinea le linee di sviluppo. Il primo passo è già stato formalizzato il 5 febbraio 2015 con la vendita di undici immobili e di un diritto di superficie per impianti fotovoltaici alla Prologis, che verserà nelle casse dell'interporto 62,8 milioni di euro. Grazie a questa transazione, la società interportuale dovrebbe ridurre l'indebitamento da 70 a 14,5 milioni di euro.
Dopo avere ridotto la componente immobiliare, il Piano industriale intende sviluppare i servizi e portare nuove imprese di logistica nella struttura. Presentando il programma di sviluppo, il presidente Alessandro Ricci, ha affermato che entro il 2018 la struttura produrrà 1500 nuovi posti di lavoro. Il prossimo anno, la società intende vendere altre aree per ricavare almeno 15 milioni di euro e nello stesso tempo avviare un piano di ampliamento. Cambierà anche la struttura aziendale con l'integrazione della società Gestione Servizi, controllata dall'Interporto di Bologna. Tra i nuovi servizi, Ricci ha citato la manutenzione ferroviaria.
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