Il testo approvato ieri dal Senato comprende diverse misure cui possono accedere anche gli autotrasportatori. La prima è la pre-deducibilità dei crediti accumulati nei confronti dell'Ilva prima dell'avvio dell'amministrazione controllata. A tale proposito, il ministero per lo Sviluppo Economico precisa che "nella categoria dei crediti prededucibili rientrano quelli di imprese che hanno contribuito all'attività di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti produttivi, ivi comprese le imprese di autotrasporto che consentono la manutenzione di materie prime, merci e prodotti finiti e la funzionalità degli impianti produttivi".
Il secondo provvedimento approvato dal Senato prevede la sospensione dei versamenti dei tributi erariali – e quindi anche delle procedure esecutive e cautelari relative a questi tributi – che scadono tra il giorno dell'entrata in vigore del decreto Ilva e il 15 settembre 2015. La sospensione vale fino al 20 dicembre 2015, ma già dal 21 dicembre tali tributi dovranno essere pagati in un'unica soluzione. La sospensione riguarda anche il pagamento delle cartelle emesse dagli enti di riscossione.
Il terzo provvedimento permette agli autotrasportatori di utilizzare le risorse del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese per agevolare l'accesso al credito delle aziende che vantano crediti nei confronti dell'Ilva. Tale beneficio vale fino ad una somma complessiva di 35 milioni di euro.
Il testo originale del decreto Ilva contiene un altro provvedimento importante anche per gli autotrasportatori, ossia la sottrazione dall'azione revocatoria di un eventuale fallimento dei pagamenti dei debiti che saranno attuati dai commissari straordinari per garantire l'attività dell'azienda. Inoltre, durante l'incontro avvenuto il 18 febbraio al ministero dei Trasporti con le associazioni degli autotrasportatori, l'Ilva si è impegnata a pagare in anticipo una parte consistente delle prossime fatture emesse dai vettori. L'anticipo riguarderà l'80% degli importi per le fatture emesse nei prossimi tre mesi e del 60% per quelle dei mesi successivi.
Nonostante che le associazioni degli autotrasportatori abbiano fornito un giudizio positivo sia dell'incontro del 18 febbraio, sia dei provvedimenti contenuti del maxi-emenedamento, gli autotrasportatori dell'Ilva mantengono la mobilitazione. Alcuni portavoce degli autotrasportatori di Taranto e Novi Ligure hanno dichiarato che manterranno i presidi davanti agli impianti almeno fino all'approvazione definitiva del Decreto Ilva e la formalizzazione degli impegni dell'Ilva sui pagamenti delle nuove fatture.
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