La protesta si concentra in sette Stati della confederazione brasiliana, che sono importanti per la produzione industriale e l'estrazione di materie prime: Rio Grande do Sul, Paranà, Santa Catarina, Minas Gerais, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul e Goias. Alcuni settori, come quello agroalimentare, stanno subendo danni per le mancate esportazioni, mentre in alcune città si registrano già difficoltà di approvvigionamento di alimentari e carburante. Anche lo stabilimento Fiat di Betim ha sospeso la produzione.
Nel porto di Santos la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i camionisti e una settantina di strade sono bloccate dai camion. Perciò, l'Avvocatura dello Stato ha chiesto sanzioni ingenti, fino a 100mila reais, per gli autotrasportatori che rallentano o impediscono il flusso dei veicoli sulle strade.
Gli autotrasportatori hanno proclamato un fermo a tempo indeterminato per protestare contro il rincaro delle imposte sul gasolio e dei pedaggi, che stanno aumentando i costi delle imprese. Questi aumenti rientrano in un pacchetto di provvedimenti attuato dal Governo brasiliano. La protesta è iniziata nello Stato del Mato Grosso, che ha vaste coltivazioni di soia, esportata in tutto il mondo. La protesta è poi dilagata in modo spontaneo nel resto del Paese.
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