Dopo l'incontro di ieri con i rappresentanti del Governo, l'autotrasporto brasiliano è diviso su come procedere con il fermo, che sta interessando dieci Stati e sta causando problemi all'esportazione di prodotti agroalimentari (soprattutto la soia), all'approvvigionamento degli stabilimenti e anche al rifornimento di negozi e distributori di carburante. Le cronache dalle strade mostrano blocchi – se ne contano almeno 57 sul 27 strade federali del Mato Grosso, Paranà, Rio Grande del Sud e Santa Caterina – ma anche cariche della polizia, che usa lacrimogeni e sanziona i camionisti che ostacolano il traffico. Si registrano anche alcuni arresti di camionisti.
Il Governo ha avanzato delle proposte, che dovrebbero ridurre i costi delle imprese, favorire il finanziamento dei camion nuovi e istituire un sistema tariffario. Inoltre, l'industria petrolifera Petrobras si è impegnata a non aumentare il prezzo del gasolio per sei mesi. Ma l'autotrasporto è diviso. La confederazione delle associazioni degli autotrasportatori Confederação Nacional dos Transportadores Autônomos è orientata a sciolgiere i blocchi e proseguire il dialogo e sta consultando la base.
Viceversa, il movimento autonomo Comando Nacional do Transporte non intende accettare le offerte del Governo e vuole proseguire il fermo a oltranza, sostenendo che il suo movimento sta attuando ben 128 blocchi. Il Comando Nacional do Transporte non è un'associazione formale, bensì una libera associazione tra autotrasportatori, che contesta le associazioni tradizionali e che comunica attraverso il web, in prevalenza Facebook e Whatsapp. Ma il ministro federale dei Trasporti, Antônio Carlos Rodrigues, sostiene che il Governo farà liberare le strade.
Oltre all'aumento dei costi, la protesta dei camionisti è cresciuto in seguito a una nuova legge sull'autotrasporto, denominata Lei do Caminhoneiro, approvata a febbraio 2015 dal Congresso. Questa legge cambia le norme sul lavoro, sui tempi di guida e di riposo e sui pedaggi autostradali. La proposta di accordo prevede la revisione della Legge, ma anche riduzioni dei pedaggi. Un nuovo incontro tra le parti è fissato per il 10 marzo.
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