Pechino sta programmando un altra importante infrastruttura di trasporto, che potrebbe attraversare perfino il più imponente massiccio del mondo, l'Everest. Il quotidiano China Daily rivela che nell'ambito della collaborazione tra Cina e Nepal sorgerà il primo collegamento ferroviario tra i due Paesi. In termini operativi, sarà il proseguimento dell'attuale ferrovia che collega la Cina al Tibet (aperta nel 2006 e lunga quasi 2000 km).
Il nuovo tratto partirà da Xigaze e attraverserà per 540 chilometri la regione di Jilong, posta al confine col Nepal. Secondo il giornale cinese, la richiesta della ferrovia viene da parte nepalese e il Governo cinese ha avviato lo studio di fattibilità. La costruzione della nuova linea sarebbe veloce: entro il 2020 la rotaia potrà raggiungere il confine nepalese. Poi, secondo il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, la rotaia potrebbe proseguire per la capitale del Nepal, Kathmandu, e magari oltre.
L'aspetto più eclatante di questo progetto, anticipato da China Daily, è la costruzione di una galleria sotto il massiccio dell'Everest, che in cinese è chiamato Qomolangma. Questa galleria non è stata annunciata ufficialmente, ma viene prospettata al quotidiano cinese dall'esperto ferroviario Wang Mengshu, secondo cui i treni non potrebbero comunque superare la velocità massima di 120 km/h.
Per la Cina, il Nepal è strategico perché rappresenta un punto di passaggio verso l'Asia meridionale. Oggi, i due Paesi sono collegati solamente da strade, che rappresentano un collo di bottiglia nei traffici di persone e merci. Lo scorso anno, la ferrovia del Tibet si è avvicinata al confine nepalese di 253 chilometri, raggiungendo Xigaze.
Il prolungamento della rotaia verso il Nepal non piacerà all'India, che è lo storico avversario della Cina e che già si sente minacciata dalla collaborazione tra Pechino e il Pakistan, rafforzata recentemente dal progetto comune di un gasdotto che connetterà la Cina con l'Iran. I cinesi stanno alleandosi anche con Sri Lanka e Maldive, con l'evidente progetto di circondare l'India, che oggi non sembra avere la forza finanziaria e produttiva per contrastare Pechino.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - foto: Jan Reurink/Wikipedia
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