Il ricorso al Tar sembra l'ultimo tentativo della società Autostrada Brescia-Padova Spa per salvare non solo il progetto di prosecuzione della Valdastico a nord, fino a Trento, ma anche la sua concessione dell'A4. Infatti, quest'ultima scade il 31 giugno 2015, a meno che la società autostradale non ottenga il via libera per la A31, permettendo così un rinvio della scadenza. Ma la Valdastico da anni si scontra non tanto contro le Alpi, bensì contro la Provincia autonoma di Trento, che si oppone al proseguimento.
Ufficialmente, il motivo di tale opposizione è l'elevato impatto ambientale del nuovo tratto, ma in Veneto qualcuno sostiene che l'autostrada non sia voluta dai Comuni lungo la Statale della Valsugana, che temono un tracollo di molte attività economiche quando il traffico leggero sarà deviato sull'autostrada. In tutti i casi, Trento non molla e si avvale dei poteri di Provincia autonoma per fermare i piani di Roma, che aveva inserito la Valdastico tra le grandi opere.
Il prossimo passo del progetto è l'approvazione del Consiglio dei Ministri, ma il ministro dei Trasporti Graziano Delrio lo avrebbe sospeso nell'ambito della drastica riduzione della lista della Legge Obiettivo. Nel ricorso al Tar del 4 maggio 2015, l'Autostrada Brescia-Padova (che gestisce anche la A31) rimanda all'approvazione della Valdastico Nord attuata dal Cipe nel novembre 2014 e che ha spinto la società autostradale a emettere un prestito obbligazionario di 600 milioni. Quindi, la società chiede il risarcimento del "danno ingiusto", riservandosi di quantificare la somma. Inoltre, il ricorso chiede anche al Tar d'intimare al Governo l'approvazione del progetto nominando uno specifico commissario.
Una prima risposta di Delrio è giunta il 13 maggio a un'interrogazione parlamentare. Ma non è una risposta definitiva, anzi il ministro sostiene che il Governo deve ancora prendere una decisione in merito. Potrebbe cercare di superare il veto di Trento usando l'articolo 165 del Codice Appalti previsto dalla Legge Obiettivo, ma Delrio intende rilanciare il dialogo con Trento. Anche perché sarebbe difficile ignorare il veto trentino, visto che lo statuto della Regione Trentino Alto Adige ha rango costituzionale, quindi una legge ordinaria non potrebbe contrastarlo. Il ministro ha precisato che l'articolo 165 può decidere solo sul tracciato dell'opera, ma non sul consenso della Provincia autonoma.
In compenso, entro la prossima estate dovrebbe essere aperto al traffico l'ultimo tratto, di sette chilometri, della Valdastico Sud, ossia della parte della A31 che va dall'intersezione con l'A4 fino a Rovigo. È il tratto che collega Agugliaro e Noventa Vicentina.
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