Il trasporto di carburante di contrabbando è avvenuto con modalità simili ad altre scoperte negli ultimi mesi in diverse parti d'Italia. Il gasolio non viaggiava in autocisterne, che ovviamente sono ben identificabili, ma in ventisei cisterne di plastica stipate in un autoarticolato centinato con targa slovena. In questo modo, il carburante può passare inosservato, ma i rischi sono notevolmente superiori, perché il materiale infiammabile viaggia senza alcuna precauzione in contenitori non adatti.
I finanzieri che hanno fermato l'autoarticolato si sono insospettiti leggendo la documentazione del trasporto. Per esempio, il luogo dove era stato fermato il camion era incompatibile con quello di destinazione riportato sui documenti. Anche le risposte dei due autisti, entrambi di nazionalità italiana, sono state ritenute anomale. Al termine del controllo, i finanzieri hanno sequestrato 22 tonnellate di gasolio e l'autoarticolato, mentre i conducenti sono stati arrestati.
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