Dopo gli autotrasportatori, sono gli stessi utilizzatori della cargocity di Malpensa, ossia coloro che pagano il servizio alla Sea, a protestare contro il pagamento della sosta imposto dalla società per la sosta dei camion nell'area aeroportuale. In realtà, l'Anama (che rappresenta gli spedizionieri) si era già mossa in anticipo e ora si uniscono alla sua protesta anche Assohandlers (handling portuale), IBAR (compagnie aeree) e AOC/CWG, ossia rappresentanti dei vettori aerei operanti sullo scalo e il comitato utenti per gli utenti dell'aeroporto varesino.
Queste associazioni hanno inviato alla Sea una lettera in cui diffidano la società a proseguire il pagamento per l'accesso alla cargocity. Hanno inviato una copia della lettera anche all'Enac, chiedendole di verificare se tale comportamento è coerente con il contratto di programma, che regola anche i servizi aeroportuali soggetti a tariffazione.
Le associazioni hanno chiesto pure l'intervento del sindaco di Milano, il Comune che controlla la Sea. "Nei mesi scorsi abbiamo chiesto ripetutamente a Sea di non procedere a far pagare l'accesso alla cargocity poiché in nessun porto o aeroporto europeo esiste un simile addebito. Si tratterebbe di un fatto gravissimo per cui auspichiamo che la ferma contrarietà espressa da tutti gli attori che ruotano intorno al cargo aereo faccia ritornare Sea sui suoi passi", spiegano le associazioni in una nota.
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