Già oggi la maggioranza dei soci dell'Autostrada del Brennero (ossia l'83%) è in mano a enti pubblici: Provincie, Comuni e Camere di Commercio. La maggioranza relativa del 32% è nelle mani della Regione Autonoma Trentino Alto Adige, seguita dalle Provincie di Bolzano (7,6%) e Trento (5,3%). Ma la presenza di alcuni soci privati impone la gara per il rinnovo della concessione, scaduta lo scorso aprile. Così, per non rischiare di perdere l'autostrada, gli enti pubblici hanno deciso di passare alla gestione in house, ossia svolta da una società completamente pubblica. In questo modo, l'Unione Europea consente di rinnovare la gestione senza gara.
L'accordo tra i soci pubblici è stato raggiunto i 4 settembre a Trento. "Grazie a questo passaggio ci allineiamo alla proposta elaborata di comune accordo con il Ministro Delrio che ha già il sostegno della UE", commenta Arno Kompatscher, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano. "Con una società interamente a partecipazione pubblica il rinnovo della concessione è davvero vicino, e in questo modo non solo assicuriamo nel lungo periodo la partecipazione di Provincia e Comuni alla governance di A22, ma garantiamo anche la realizzazione di opere fondamentali per il nostro territorio".
La soluzione in house prevede la costituzione di una nuova società interamente di proprietà della Provincia di Trento. Riguardo a questa proposta, avanzata dal ministro dei Trasporti, s'ipotizza uno scambio politico con la possibilità di prolungare l'autostrada Valdastico a nord, fino proprio a Trento (soluzione finora avversata dalla Provincia Autonoma). Inoltre, gli enti pubblici metterebbero sul piatto i 550 milioni già stanziati per la galleria ferroviaria del Brennero. In questa prospettiva, la concessione dell'A22 durerebbe fino al 2045.
In una dichiarazione congiunta, i presidenti delle Provincie Autonome di Bolzano e Trento affermano che: "Abbiamo davanti a noi una grande opportunità e che è resa tale anche dalla serietà dei nostri interlocutori, in particolare il ministro Delrio e il sottosegretario Bressa, i quali stanno dimostrando correttezza e competenza, elementi che offrono garanzie nel momento in cui ci accingiamo a stipulare un accordo di collaborazione fra il governo e tutte le nostre amministrazioni. Il risultato raggiunto oggi premia il lavoro svolto e rende davvero vicino il raggiungimento di un obiettivo tanto atteso quanto strategico per i risvolti di tipo economico e per la possibilità di incidere concretamente sulla gestione del corridoio del Brennero".
Intanto, l'Autostrada del Brennero ha comunicato i dati del primo semestre 2015. Il valore della produzione è stato di 164,21 milioni di euro, con un calo sullo stesso periodo del 2014 di 360mila euro. Crescono i ricavi dei pedaggi (151,64 milioni contro i precedenti 147,52), ma calano quelli delle royalities delle stazioni di servizio (8,56 milioni contro 11,21 milioni precedenti). I costi della produzione ammontano a 130,12 milioni, contro i 135,51 milioni del primo semestre 2014. La società ha svolto investimenti infrastrutturali per 11,86 milioni e manutenzione ordinaria per 28,98 milioni. L'utile netto del primo semestre è di 22,28 milioni.
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