Nato il 27 luglio 1927, e affidato da subito al Regio Automobile Club d'Italia, diventato poi Aci, il Pubblico Registro Automobilistico dovrebbe terminare la sua storia il primo gennaio 2016. Il condizionale è ancora obbligatorio, perché il Pra è stato più volte condannato a morte, ma poi graziato. Aspettiamo, quindi, che il decreto annunciato dal ministro Delrio non solo sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma venga concretamente applicato. Il programma è piuttosto rapido: a ottobre il testo sarà presentato al Consiglio dei Ministri e la prima fase di applicazione è prevista addirittura per il 1° gennaio 2016.
Il primo passo consisterà nel passaggio delle funzioni del Pra ad un nuovo organismo, che sorgerà all'intero del ministero di Trasporti e dovrebbe chiamarsi Agenzia per il Trasporto. Questa agenzia seguirà tutte le pratiche connesse alla gestione degli autoveicoli e dei conducenti: proprietà, libretto di circolazione, rilascio e aggiornamento della patente, riscossione delle imposte, fermi amministrativi, omologazione dei veicoli.
Il secondo passo avverrà a luglio, quando ogni veicolo avrà un unico documento, che incorporerà la carta di circolazione e il certificato di proprietà. Oltre alla semplificazione amministrativa, questo passaggio dovrebbe offrire anche una riduzione dei costi, perché questo documento costerà 29 euro (cifra che rimpiazzerà l'iscrizione al Pra e all'Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione).
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