Dopo la presentazione della piattaforma sindacale redatta dalle sigle confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – avvenuta alla fine di giugno – e la conseguente consultazione tra i lavoratori, ora parte la fase più calda del rinnovo del CCNL Trasporto Merci e Logistica, ossia la trattativa diretta. Come sempre, il Tavolo sarà affollato, perché sul versante datoriale siederanno ben 24 associazioni di categoria, che rappresentano le varie attività della filiera logistica. Ma non sarà questo l'unico ostacolo sulla via del rinnovo, che si annuncia lunga e tortuosa ancor prima dell'incontro iniziale del 25 settembre. Chiari segnali sono giunti fin da maggio, quando Anita e Unatras hanno disdetto l'attuale contratto perché ne vogliono uno nuovo, distinto da quello firmato con le altre sigle.
Insomma, ancor prima di discutere i contenuti, si discuterà sul metodo e si può prevedere che proprio questo punto sarà al centro della riunione di venerdì. In particolare, vedremo cosa faranno Anita e Unatras: si presenteranno al Tavolo e se lo faranno, torneranno anche dopo? E se ne attiveranno uno proprio, come si comporteranno i sindacati? I confederali hanno chiaramente detto che non intendono firmare due diversi CCNL, anche se sembrano disponibili a trattare misure specifiche per l'autotrasporto.
Nei contenuti, la piattaforma sindacale è piuttosto articolata e mostra in primo piano alcune questioni che sono d'attualità già da tempo. In primo luogo il dumping sociale degli autisti, che si manifesta sia tramite il cabotaggio (anche abusivo) svolto dai camion stranieri (che possono appartenere pure a imprese italiane delocalizzate), sia tramite forme di delocalizzazione e somministrazione degli autisti, attuata in modo più o meno regolare. Poi, la costante perdita del loro potere d'acquisto, causata dal fenomeno precedente unito con la crisi economica, che ha ridotto i volumi trasportati in ambito nazionale, quindi i posti di lavoro. Nei magazzini, c'è l'ampio tema delle cooperative di facchinaggio, che sono al centro di un ampio movimento di protesta (organizzato soprattutto dai Cobas), ma anche d'inchieste su lavoro nero, frodi fiscali e infiltrazioni mafiose. Basta questo per prevedere che la riunione del 25 settembre sarà solo la prima di una lunga serie.
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