In una nota del 28 settembre 2015, Viabilità Italia annuncia che la chiusura del valico stradale di frontiera tra Roszke, in Serbia, e Horgos, in Ungheria, è prorogato di trenta giorni, ossia sino alla fine di ottobre 2015. Il provvedimento rientra nelle misure prese dal Governo ungherese per impedire l'ingresso nel Paese di migranti ed è giustificato dal Regolamento CE 2679/98. Anche il Governo sloveno intende prendere una decisione simile e ha annunciato che nei prossimi giorni potrà chiudere, in modo temporaneo, la frontiera con la Croazia lungo la strada R2-420 tra Brezic e Rigonce.
È chiuso da qualche giorno ai veicoli pesanti anche il confine stradale tra Batrovci e Bajakovo, alla frontiera serbo-croata, dove venerdì scorso si è raggiunta una fila di 17 chilometri di camion. Questo provvedimento ha spinto i Governi di Serbia, Macedonia e Bosnia-Erzegovina a minacciare la convocazione urgente della Cefta, che è l'organismo che serve l'accordo di libero scambio tra i Paesi dell'Europa centrale, per affrontare la questione dei danni economici causati da questo blocco.
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