È emerso un altro caso di sfruttamento degli autisti, questa volta in piena Lombardia. Protagonista è una piccola azienda di autotrasporto LTM di Arconate, che ha una decina di automezzi. L'indagine della Procura di Milano sarebbe partita dalle denuncia di alcuni autisti, che hanno segnalato ai magistrati di essere costretti a turni di lavoro (al volante e a terra) da dodici a venti ore al giorno, più l'obbligo di pulire il veicolo il sabato.
Questi turni sarebbero stati possibili attraverso l'uso di due carte del cronotachigrafo digitale, intestate a persone diverse, mentre alla guida restava sempre un solo conducente. Gli autisti che rifiutavano di attuare questa grave violazione al Codice della Strada rischiavano il licenziamento. In altri casi, gli autisti dovevano mettere il cronotachigrafo nella posizione di riposo quando il veicolo era fermo, ma loro svolgevano altre attività lavorative, come caricare o scaricare il camion. L'azienda forniva disposizioni anche su come andare in bagno durante i viaggi: erano permesse soste al massimo di sei minuti, con il cellulare acceso per dimostrare "acusticamente" di avere tirato lo sciacquone.
Al termine dell'indagine, gli inquirenti hanno denunciato il titolare dell'impresa, amministratore unico, e suo figlio, amministratore di fatto, per diversi reati penali: violenza privata, omissione dolosa di cautele in materia d'infortuni sul lavoro, violenza e minaccia per costringere altri a commettere reato.
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