L'indagine della Polstrada è iniziata lo scorso settembre, quando la Polizia Stradale di Verona ha svolto una serie di controlli dedicati ai camion che trasportavano rifiuti speciali, comparando percorsi e documentazione. Da questa analisi sono emerse anomalie che hanno spinto gli agenti ad approfondire l'indagine su un'impresa di autotrasporto di Melissa (Crotone) ed operante in Veneto. Dopo avere seguito uno dei veicoli di questa impresa, gli agenti hanno scoperto che scaricava abusivamente rifiuti in un'area non adibita a discarica.
Proseguento l'inchiesta, la Polstrada ha svelato che questo trasporto faceva parte di un flusso di rifiuti pericolosi gestito da un'organizzazione che comprende diversi imprenditori. Questi rifiuti, tra cui molti considerati pericolosi e perfino amianto e salme provenienti da cimiteri, erano interrati in decine di aree adibite a discariche abusive.
Al termine di questa prima fase dell'inchiesta (che prosegue in Veneto) la Polstrada ha denunciato diciannove persone, accusate a vario titolo di trasporto e smaltimento illecito di rifiuti. Tra queste, i titolari dell'azienda di autotrasporto (che per ora ha ricevuto una sanzione di 250mila euro) che sono già indagati in un'altra inchiesta sullo smaltimento di rifiuti pericolosi a Ronco dell'Adige (sempre in provincia di Verona) iniziata nell'ottobre 2014. Gli inquirenti precisano che per ora non ci sono riscontri di legami con la criminalità organizzata, anche se non li escludono a priori.
Gli inquirenti hanno sequestrato aree e depositi a Arcole, Castelnuovo del Garda, Sommacampagna, Villafranca di Verona, Povegliano Veronese, Sona e Vigasio (dove hanno trovato decine di bancali di eternit). Ora l'Arpa di Verona sta analizzando i rifiuti per determinare il loro gradi di pericolosità. Inoltre, gli inquirenti hanno sequestrato le aziende coinvolte, 35mila tonnellate di rifiuti e cinque autocarri.
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