Il fast corridor si basa sull'utilizzo del tracciamento in tempo reale dei veicoli industriali autorizzati che trasportano i container dal porto di Ravenna all'Interporto di Bologna. "Questa tracciabilità completa – precisa l'Agenzia delle Dogane – rende possibile semplificare le procedure doganali e operative all'interno della catena logistica intermodale internazionale".
Le unità di carico montano sigilli elettronici eSeals con Rfid. In questo modo, si possono rilevare eventuali aperture o manomissioni delle unità di carico durante il percorso, lanciando un allarme alle Autorità di controllo. "Ciò rappresenta un passo concreto nella strategia che l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha definito per l'utilizzo dell'Internet delle cose", si legge nella nota.
Questo corridoio controllato – che sorge nell'ambito del programma comunitario Ten-T – è creato con la collaborazione dell'Autorità Portuale di Ravenna e di alcuni operatori del settore, tra cui MSC, TCR, CLBT e Circle.
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