In particolare, afferma Amedeo Genedani, tali deroghe servono nel trasporto intermodale: "Se da una parte il ministero dei Trasporti persegue gli obiettivi di velocizzare, rispettando la puntualità e la sicurezza della circolazione, gli arrivi e le partenze delle merci dallo sbarco alla destinazione, transitando nei vari nodi logistici, dall'altra invitiamo lo stesso ministero a rispondere in modo positivo alle richieste di deroga ai tempi di guida e di riposo dalla guida, avanzate da tutte le associazioni nazionali del comparto".
Confartigianato Trasporti aveva sollevato il tema lo scorso anno, ma senza ottenere risposte. Ora lo rilancia perché considera necessaria una "maggiore flessibilità nella gestione dei tempi, in particolare modo nelle nuove aree che segneranno l'ambito dell'operatività dei nodi logistici e nei distretti industriali". E porta l'esempio della Germania, che ha applicato tutte le diciassette deroghe previste dal Regolamento 561/2006, mentre l'Italia ne consente solo cinque. Genedani chiede di "osare di più", guardando verso la Gran Bretagna, che ha chiesto e ottenuto un'importante deroga nel caso dell'inagibilità di un ponte, applicando l'articolo 14 del citato regolamento: "Nei casi d'emergenza non dovremmo farci remore a richiedere ciò che potrebbe aiutare migliaia di nostre imprese e i loro lavoratori".
Il presidente di Confartigianato Trasporti conclude portando un esempio concreto: "Gli autisti che percorrono, ad esempio, al massimo 50 chilometri in una giornata nell'ambito di un distretto industrializzato e anche nelle altre zone che sono e saranno ritenute strategiche dal Governo, non dovrebbero avere le stesse regole di quelli che guidano effettivamente molte ore al giorno con lunghe percorrenze. Le scelte sono condivisibili, ma serve anche crearne i presupposti per renderle efficienti e performanti".
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