Il grave indicente sul lavoro all'autista veneto avvenne il primo aprile del 2013, mentre Davide Nalin – un autista di 33 anni residente a Bassano del Grappa – stava scaricando farina dall'autocisterna che guidava per un'azienda di autotrasporto di Cittadella nell'impianto di un panificio di Badia Polesine. Mentre sollevava il silo, quest'ultimo ha toccato un cavo elettrico ad alta tensione posto a nove metri da terra. Quando si è accorto del contatto, l'autista ha azionato i comandi per fermare la salita del silo, ma questo contatto gli ha trasmesso la scossa elettrica, uccidendolo sul colpo.
L'inchiesta successiva ha portato in Tribunale il titolare dell'azienda di autotrasporto e del panificio, con l'accusa di omicidio colposo. Al termine del processo, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a due anni e sei mesi, mentre i legali dei genitori dell'autista hanno chiesto un risarcimento di 328mila euro. Il giudice ha però accolto le tesi dei difensori degli imputati, secondo cui il comportamento dell'autista è stato imprevedibile. Inoltre, gli avvocati hanno dimostrato che il conducente era esperto e formato dall'azienda sulle procedure relative alla sicurezza sul lavoro. I due imputati sono stati così assolti.
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