L'incontro al ministero dell'Ambiente era stato espressamente chiesto dall'Anita per affrontare direttamente con questo ministero il problema del Sistri, "una vicenda che si trascina da anni nonostante l'acclarato fallimento e che costringe ancora le aziende del settore ad applicare procedure farraginose e sostenere costi per il versamento del contributo annuale e per adempiere agli obblighi di sperimentazione", scrive l'associazione in una nota.
Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, spiega che negli altri Paesi europei le aziende adempiono all'obbligo di tracciabilità dei rifiuti, imposto dall'Unione Europea, con sistemi più semplici e funzionali rispetto al nostro. "Ciò causa alle imprese italiane una perdita di quote di mercato anche in questo campo", precisa Baumgartner.
Anita rileva che non si può tracciare i rifiuti solamente nella fase del trasporto e "con strumenti obsoleti ed installati esclusivamente sulla motrice del camion". Anita chiede quindi "un sistema di tracciabilità completamente diverso dal Sistri, che rappresenti un valore aggiunto per le imprese e risponda alle norme comunitarie, garantendo che i rifiuti prodotti vengano correttamente smaltiti, nel pieno rispetto delle esigenze di tutela ambientale, così come avviene in Francia, in Spagna e in Germania".
L'associazione propone di controllare i flussi dei rifiuti tramite la digitalizzazione degli attuali formulari per rilevare il trasporto, dei registri di carico e scarico per rilevare la produzione e la gestione e della dichiarazione annuale MUD, usata per fini statistici e di controllo. L'Albo Gestori Ambientali deve svolgere il ruolo d'interlocutore unico per chiunque voglia operare nel settore del trasporto e della gestione dei rifiuti sul territorio nazionale, compresi gli operatori esteri.
"È giunto il momento di chiudere definitivamente l'esperienza Sistri con un provvedimento normativo che sancisca la decadenza dei relativi obblighi, compresa l'attuazione in via sperimentale delle procedure e ci aspettiamo la sospensione del versamento del contributo annuale fino a quando non sarà chiaro e definito un sistema funzionale e più coerente". ha concluso il Presidente di Anita.
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