Ci sono voluti più di vent'anni, ma il Regolamento sulle concessioni portuali sembra finalmente essere in dirittura d'arrivo. Questo documento si stava facendo sempre più urgente anche considerando che il 2020 (anno in cui scadranno molte delle attuali concessioni dei terminal portuali) è dietro l'angolo. Dopo il via libera al testo del Regolamento ricevuto da Bruxelles, in settimana il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha annunciato con un tweet: "Marebonus, sportello unico, dragaggi, sdoganamento in mare e oggi accordo con MEF per regolamento concessioni porti. La cura dell'acqua cresce".
Fonti interne al dicastero spiegano inoltre che, incassate le firme dai due ministeri competenti (Trasporti ed Economia), a questo punto il regolamento, il cui iter d'approvazione sta facendo il suo corso attraverso un decreto interministeriale, finirà la sua corsa al Consiglio di Stato prima della registrazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale con conseguente entrata in vigore.
Le stesse fonti sottolineano la coerenza del regolamento con quanto prevedono le norme europee e la riforma dei porti, e schematizzano in sei punti i tratti salienti del Regolamento. Il primo prevede maggiore centralità ai piani d'investimento dei terminalisti, all'atto di richiesta della concessione, se avanzata su domanda di parte. Ci saranno verifiche dell'Autorità pubblica concedente (le nuove Autorità di Sistema Portuale) serie, stringenti e condivise con il ministero dei Trasporti sull'attuazione vera dei piani d'investimento.
Il secondo punto prevede che, per le concessioni che superano i 25 anni di durata, sarà coinvolto anche il ministero preventivamente con proprio parere, per garantire la coerenza con gli indirizzi di politica industriale marittima contenuti nel Piano Strategico Nazionale Portualità e Logistica. Il terzo aspetto prevede procedure a evidenza pubblica e non proroghe automatiche delle concessioni: se un terminalista, prima della scadenza della concessione, avanza all'AdSP un'istanza di rinnovo della concessione, si avvia comunque una procedura di evidenza pubblica e si pubblica l'offerta del terminalista uscente per verificare altre offerte concorrenti.
Questo è esattamente il meccanismo che il dicastero di Delrio aveva indicato all'Autorità portuale di Genova a precisa richiesta sul come doversi comportare di fronte alle domande di rinnovo presentate da Industrie Rebora (Genoa Port Terminal), Terminal San Giorgio, Sech e Terminal Rinfuse Genova. Il quarto punto del Regolamento rinvia alla massima trasparenza con un richiamo specifico alle norme comunitarie su trasparenza, competitività e concorrenza delle procedure di assegnazione delle concessioni.
Altro aspetto che il Regolamento sulle concessioni intende normare è garantire la continuità operativa del porto: se avviene un avvicendamento tra un terminalista uscente e uno subentrante, l'Autorità di Sistema portuale dovrà aiutare una transizione anche prevedendo che il soggetto entrante possa acquistare beni e mezzi di quello uscente. Nel caso infine (è questo è l'ultimo punto) non vi fosse già un terminalista operante, l'AdSP dovrà procedere con proprio bando pubblico alla selezione del terminalista.
Nicola Capuzzo
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