Lo sfruttamento degli autisti viaggia anche sulle bisarche. Lo afferma il sindacato olandese FNV, citando il caso dell'azienda austriaca Hödlmayr, che trasporta le autovetture Mercedes anche tramite la sua filiale rumena che, secondo una nota sindacale, sfrutterebbe gli autisti pagandoli duecento euro al mese e 17 centesimi a chilometro, senza nessun compenso per l'attività di carico e scarico delle vetture. Una parte della loro paga finirebbe in fondo usato dall'azienda per il rimborso di eventuali danni al veicolo o al carico.
Gli autisti rumeni sarebbero trasportati tramite minivan nel Benelux e in Germania, dove troverebbero i camion su cui lavorare, con orari anche di 15 ore la settimana. Questi conducenti vivrebbero per quattro settimane ininterrottamente nelle cabine delle bisarche, che sono più piccole di quelle dei camion stradali per offrire maggiore spazio per il carico, e mangerebbero pasti caldi solo una volta la settimana "cucinando all'ombra delle automobili di lusso". I loro contratti sarebbero rinnovati per brevi periodi, rendendoli così molto precari e ricattabili.
FNV accusa Mercedes di non svolgere controlli sui sub-appaltatori dei fornitori del trasporto, nonostante le strette regole sulle politiche sociali. In compenso, afferma il sindacato, il costruttore attua rigorosi controlli al carico delle vetture e impedisce l'accesso agli stabilimenti agli autisti che provocano danni ai veicoli.
L'indagine del sindacato è durata diversi giorni, intervistando dozzine di autisti della controllata rumena di Hödlmayr, che hanno descritto le loro condizioni di lavoro. “Gli autisti sono vittime di uno sfruttamento sistematico”, scrive la FNV in una nota. Il sindacato ha anche pubblicato un video su questa indagine.
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