Dopo l'annuncio dei controlli al valico del Brennero istituiti dall'Austria, la Cgia di Mestre ha valutato le conseguenze per il trasporto internazionale delle merci, partendo dal fatto che ogni anno transitano su questo asse oltre 40 milioni di tonnellate, di cui 29 su strada e 11,7 su rotaia. Stiamo parlando di un terzo di tutte le merci in ingresso e suscita dall'Italia per via terrestre. "È evidente che la decisione di ripristinare i controlli al Brennero colpirà soprattutto l'autotrasporto", commenta la Cgia di Mestre.
Lo schema previsto dal Governo austriaco, ossia il transito al confine a 30 km/h per tutti i veicoli e controlli accurati sulla base dei sospetti degli agenti di frontiera, allungherà notevolmente i tempi di transito alla frontiera. "Secondo uno studio redatto dall'associazione degli autotrasportatori belgi ogni ora di lavoro costa mediamente 60 euro. Con un ritardo di sole due ore è stato stimato un aumento dei noli del 10% che ricadrà, nel medio e lungo periodo, sui costi e quindi sui prezzi dei prodotti e di conseguenza sul consumatore finale", spiega il coordinatore dell'Ufficio studi, Paolo Zabeo.
I ritardi dell'autotrasporto ricaderebbero sull'intero sistema produttivo italiano, basato sulle esportazioni: "I risultati negativi investirebbero anche le imprese manifatturiere italiane e, in particolar modo, quelle del Nordest che lavorano con consegne giornaliere just in time verso i
Paesi del nord Europa. A causa dei ritardi delle consegne potrebbero rischiare di pagare penali salatissime, con il pericolo di perdere anche le commesse", precisa il segretario della Cgia Renato Mason.
Ma i problemi non si fermerebbero qua, perché non solo l'Austria sta chiudendo le frontiere. Se venisse sospesa l'intera area Schengen i tempi di transito si allungherebbero in tutta Europa. Non solo, la Cgia teme che "con l'eventuale ripristino dei controlli frontalieri, molti operatori stranieri dell'autotrasporto potrebbero stabilirsi più a lungo nel nostro territorio, con evidenti ricadute negative per i nostri autotrasportatori".
L'associazione conclude che "a fronte di questo scenario, i costi complessivi in capo all'autotrasporto e all'economia più in generale potrebbero oscillare tra un importo minimo di 4,8 e uno massimo di 9,8 miliardi di euro all'anno".
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