Lo scorso anno, nessuno è morto o è rimasto gravemente ferito per una collisione tra treni o per un deragliamento, ma il sistema ferroviario ha comunque causato delle vittime: 59 morti e 41 feriti gravi. Rientrano tutti in due categorie d'incidenti: quelli alle persone per materiale rotabile in movimento e quelli ai passaggi a livello. In particolare, ben 57 morti e 32 feriti gravi sono stati pedoni che hanno attraversato le rotaie. Gli altri eventi gravi sono stati passeggeri in salita o discesa da treni in movimento (due morti e sei feriti gravi), persone a bordo di autoveicoli sulle rotaie (un ferito grave), incidenti al passaggio a livello (un ferito grave) e personale ferroviario investito in manovra (un ferito grave).
Le statistiche dell'Autorità rilevano che nel 2015 sono calati gli incidenti riconducibili a cause tecniche, come deragliamenti o collisioni, che sono stati 25 (contro i 29 dell'anno precedente) e gli unici due morti in questa categoria sono stati passeggeri caduti da treni in movimento. Delle quattro collisioni avvenute nel 2015, ben tre sono state causate da dissesto idro-geologico e una per errore di manovra in un raccordo. I deragliamenti sono stati tre, causati da problemi di manutenzione dell'infrastruttura. In questo caso, precisa l'Autorità, "nel confronto internazionale il dato italiano è tra i più bassi e si attesta al di sotto del valore medio del periodo".
Uno dei punti deboli della rete è la presenza di 4840 passaggi a livello, anche se sono notevolmente diminuiti dal 1990, quando erano 9992. "Mediamente, negli ultimi dieci anni è stato soppresso il 3,5% della consistenza annua dei passaggi a livello, circa duecento impianti all'anno", scrive l'Autorità. "Anche per il 2016 è previsto un ulteriore sforzo economico per continuare il programma di soppressione dei passaggi a livello. La priorità sarà data ai passaggi a livello in consegna ad utenti privati con la previsione per il 2016 di sopprimerne circa 150 con un impegno economico stimato di circa 5,8 milioni di euro".
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