La vicenda è iniziata nel maggio del 2011 con alcune ispezioni a sorpresa nelle sedi delle compagnie condotte dalla Commissione Europea, che nel novembre del 2013 avviò un'indagine. Secondo gli inquirenti, le quattordici compagnie indagate avrebbero organizzato un sistema illegale di accordi sui noli dal 2009, tramite annunci pubblici sugli aumenti pubblicati sui loro siti web o sulle riviste specializzate.
Le compagnie poste sotto indagine sono tra le principali nel trasporto globale di container: Maersk, CMA CGM, Hapag Lloyd, Hamburg Sud, Evergreen Marine, China Ocean Shipping, China Shipping, OOCL (Orient Overseas Container Line), Hanjin, Hyundai Merchant Marine, Mitsui OSK Lines (MOL), Nippon Yusen Kaisha, United Arab Shipping Company (UASC) e Zim.
Per uscire da questa vicenda, le quattordici compagnie hanno presentato lo scorso febbraio alla Commissione Europea l'impegno a rendere pubblici i noli 31 giorni prima della loro entrata in vigore, usando le cifre come price cap. La Commissione ha sottoposto questa proposta ai clienti e ai rivali (almeno quelli rimasti fuori dall'indagine) per conoscere la loro opinione e dovrebbe rendere pubblica la decisione a luglio. Ma l'agenzia Reuters la ha anticipata, affermando che la Commissione avrebbe accettato la proposta, chiudendo così l'indagine quinquennale. La decisione è attesa anche da altri settori, che hanno procedimenti analoghi.
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