In particolare, la Commissione mette sotto la lente le operazioni commerciali, che rientrano nell'ambito di eventuali aiuti di stato, mentre esclude quelle sotto il controllo dello Stato, come sicurezza, sorveglianza e controllo del traffico. In Belgio, diversi porti marittimi e fluviali sono esenti dall'imposizione fiscale sul reddito. La Commissione considera quelli di Anversa, Bruges, Bruxelles, Charleroi, Gand, Liegi, Namur e Ostenda, nonché porti lungo i canali nelle provincie di Hainaut Fiandre. Questi scali beneficiano di uno speciale regime fiscale che assicura un basso livello di tassazione rispetto a quello delle altre società belghe.
In Francia, gli undici grandi porti marittimi ( Bordeaux, Dunkerque, La Rochelle, Le Havre, Marsiglia, Nantes -Saint-Nazaire, Rouen, Guadalupa, Guyana, Martinica e Riunion), il porto di Parigi e gli scali gestiti dalle Camere di Commercio sono completamente esenti dalle imposte societarie sul reddito.
La Commissione Europea ha aperto questo fascicolo all'inizio del 2016 dopo avere completato un'inchiesta più generale, in tutti i Paesi comunitari, sul funzionamento e sulla tassazione dei porti. In una prima fase ha chiesto ai Governi di Belgio e Francia di allineare i loro regimi fiscali per i porti con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato, ma ciò non è avvenuto. Quindi la commissione ha aperto l'indagine approfondita, che potrebbe scaturire in sanzioni.
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