La nota della Finanza spiega che l'ordinanza del Gip di Asti deriva dall'indagine svolta dopo il fallimento di due società (di cui non viene rivelato il nome) che avevano sede nella provincia di Asti e che svolgevano autotrasporto nazionale e internazionale. Al momento del fallimento, le imprese, che facevano capo alle due persone indagate (F.G. di 69 anni e C.E. di 49 anni), registravano un passivo di cinque milioni di euro. Dalle perquisizioni, è emerso che le due società italiane avevano trasferito a due società in Bulgaria (anch'esse riconducibili ai due indagati), prima del fallimento, numerosi beni, tra cui veicoli industriali e ricambi, con lo scopo di sottrarli alla procedura fallimentare.
La Finanza ha già sequestrato i beni, che saranno consegnati al curatore fallimentare. I due titolari sono stati denunciati per i reati di bancarotta distrattiva, documentale e ricorso abusivo al credito, per quasi nove milioni di euro, attuato tramite la sistematica emissione di false ricevute bancarie.
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