È considerato il padre del Jumbo Jet, il velivolo della Boeing che ha rivoluzionato il trasporto aereo sul lungo raggio negli anni Settanta, da quasi cinquanta anni domina i cieli di tutto il mondo e oggi è ancora la spina dorsale del trasporto aereo delle merci nella sua generazione più recente, la B747-8, certificata nel 2011. Molti ritenevano che il B747 fosse presto superato dagli apparecchi supersonici ma non solo è tranquillamente sopravvissuto loro, ma sono stati proprio questi ultimi a estinguersi per gli elevati costi di sviluppo e d'esercizio.
La Boeing trasferì Joe Sutter dalla squadra di progettazione del B737 a quella della nuova generazione nel 1965 e già nella progettazione iniziale venne considerata la funzione di trasporto merci, nell'ipotesi di un eventuale successo dei supersonici per i passeggeri. Fu questa intuizione che favorì la realizzazione della "gobba", ossia il ponte superiore che ospita anche la cabina di pilotaggio, per consentire il sollevamento del muso per caricare spedizioni ingombranti.
L'anno successivo, Pan Am firmò il primo ordine di 25 apparecchi B747-100 con l'impegno di ricevere i primi esemplari alla fine del 1969. Ciò ha costretto la squadra di progettazione a lavorare in modo intenso, perché il tempo richiesto era di due terzi inferiore rispetto a quello consueto in quell'epoca per sviluppare un nuovo apparecchio. Inoltre, per il B747 la Boeing dovette costruire uno specifico stabilimento tra Seattle ed Everett, che era il più grande edificio industriale al mondo.
Il roll out del B747 avvenne il 30 settembre 1968 nel nuovo stabilimento, davanti ai vertici delle ventisei compagnie che avevano già firmato gli ordini per l'apparecchio. Il 9 febbraio 1969 il B747 spiccò il primo volo e durante quell'anno venne mostrato per la prima volta in pubblico, al Salone dell'Aeronautica di Parigi. Nel dicembre 1969, il B747 ottenne il certificato di volo della FAA e il 15 gennaio 1970 la moglie del presidente statunitense Nixon battezzo il primo esemplare commerciale col nome di Clipper Victory. Il primo volo per la Pan Am avvenne il 22 gennaio seguente sulla rotta tra New York e Londra.
Dopo l'impegnativo lavoro al B747, Sutter passò allo sviluppo dei B757 e B767. Andò in pensione nel 1986 all'età di 65 anni con la carica di vice-presidente esecutivo di Boeing, responsabile dello sviluppo tecnico degli aerei e negli anni successivi continuò a collaborare come consulente senior emerito. Sutter ha anche scritto la sua autobiografia, intitolata "747: Creating the World's First Jumbo Jet and Other Adventures From a Life in Aviation".
Nato nel 1921 a Seattle, cinque anni dopo la fondazione della Boeing, Joseph Sutter si laureò in ingegneria aeronautica nel 1943 e partecipò alla Seconda Guerra Mondiale imbarcato sulla nave militare Edward H. Allen. Terminato il conflitto, iniziò a lavorare alla Douglas Aircraft, ma già nel febbraio del 1946 passò alla Boeing, dove lavorò per il resto della sua vita. Il primo progetto cui collaborò fu il B377 Stratocruiser, poi partecipare al programma del primo jet civile statunitense, il B707, progettando anche le generazioni successive B727, B737 e B747. Egli fece anche parte della commissione che analizzo l'incidente dello space shuttle Challanger.
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